Tra disciplina e leggerezza il viaggio astrologico di Pippo Baudo

 Gemelli ascendente Ariete, con una Luna severa in Capricorno: già qui troviamo il contrasto tra leggerezza e gravità, tra il bisogno di comunicare e il dovere di costruire qualcosa che resti. Nel suo tema natale il Sole è stretto a Venere, Marte e Chirone in terza casa, mentre Mercurio si trova in seconda: un cuore colmo di parole, di musica, di gesti da condividere, ma che inizialmente non osa. La croce mobile che lo intrappola e insieme lo spinge – con Giove in Sagittario in nona, Saturno in dodicesima e Nettuno in sesta – racconta un’infanzia di aspettative, di vocazioni non ascoltate, di percorsi familiari da rispettare. Non a caso il giovane Pippo sceglie di laurearsi in giurisprudenza, prima di dare voce alla propria vera natura.

 La Luna in Capricorno, congiunta al Nodo Nord in decima, parla della madre: una figura severa, pragmatica, ma non chiusa, pronta ad accogliere il nuovo purché si accompagni a disciplina e sacrificio. Da lei eredita la tenacia, il senso del dovere, la necessità di emergere non per vanità, ma per compiere un destino.

L’ascendente Ariete lo spinge all’iniziativa: così Baudo osa, si lancia, e la televisione diventa il suo destino. Il segno dei Gemelli lo rende adattabile, capace di reinventarsi, di precorrere i tempi. La grande croce mobile non lo inchioda, ma lo costringe a restare sempre in movimento: mai un approdo definitivo, sempre un nuovo inizio.

Nella vita privata rimane più schivo, più silenzioso – la Luna capricornina porta riservatezza e attira donne forti, complici, spesso anche collaboratrici.

 La vera prolificità, però, non è familiare ma artistica: Plutone in quinta, trigono a Saturno in dodicesima, nutre il creatore più che il padre. Infatti  Baudo non si limita a primeggiare: il suo asse sesta-dodicesima chiede di essere integrato attraverso il servizio. Per questo, accanto all’ambizione personale, c’è la capacità di far crescere altri talenti: i tanti artisti lanciati da lui lo hanno sempre riconosciuto come una sorta di “padre simbolico”.

 E così, tra luci di scena e silenzi privati, Pippo Baudo ha incarnato l’archetipo del comunicatore instancabile: un uomo sospinto dal destino a dare voce, ritmo e forma a oltre quarant’anni di televisione italiana.